Recensione "Once Upon a Broken Heart" di Stephanie Garber. È uno spin-off da leggere?
- Miriam
- 28 set 2022
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 4 ott 2022

Fermi! Date un'occhiata alla legenda prima di iniziare a leggere la recensione:
Quello che leggerete proviene dalla mente di Miriam. Alessia l'ha letto, ma è in vacanza e sta ignorando i suoi doveri da blogger.
La scorsa settimana, Alessia vi ha parlato della saga di Caraval. Un piccolo aneddoto: l'ho letta solamente perché lei mi ha regalato il primo libro pur di avere qualcuno con cui parlarne.
A parte questo, quest'oggi, vi parlerò di Once Upon a Broken Heart che, in Italia è stato pubblicato come C'era una Volta un Cuore Spezzato. Si tratta della saga spin-off di Caraval e i primi capitoli iniziano, in linea temporale, prima dell'ultimo libro della saga. Dopo una brutta disavventura già a poche pagine dall'inizio, il libro prosegue poi a fatti avvenuti dell'ultimo libro. In poche parole, leggete prima la saga di Caraval (perché merita molto, anche se non è strettamente necessaria) e poi questa!
Questo libro è tutto ciò che si può desiderare se cercate una storia carina, che coinvolga facilmente e che vi lasci addosso un generale senso di felicità (nonostante uno dei protagonisti sia letteralmente il Principe dei Cuori - spezzati).
L'avevo letto lo scorso anno, appena uscito, e l'ho riletto poco fa in attesa del seguito che è uscito il 13 settembre in inglese e che sto attualmente leggendo, anche se molto più lentamente di quello che vorrei per colpa della maledettissima sessione esami.
Riassumendo: mi è piaciuto veramente molto e, come Caraval, Legend e Finale, si tratta di intrighi racchiusi in altri intrighi che fanno venire voglia di correre verso il fondo del libro alla velocità della luce per capire che cosa stia succedendo.
Andiamo alla trama con qualche spoiler piccolissimo per i primi capitoli: la nostra protagonista si chiama Evangeline Fox e ci viene presentata come una specie di Cenerentola, con il padre venuto a mancare poco tempo prima dell'inizio del libro, la madre morta quando lei era bambina e quindi, adesso, in una convivenza forzata con la matrigna che vorrebbe fare di tutto tranne che occuparsi di lei e la dolce e innocente sorellastra Marisol che ama infornare dolci.
I genitori della nostra attrice principale, sono un collezionista e una misteriosa donna che giunge dal Nord, una terra di storie e leggende che non sono solo racconti su carta, ma cose vive che si modificando e scappano dalla mente delle persone mentre vengono narrate. In particolare, la madre, le raccontava sempre la storia di un cacciatore condannato a cacciare la donna che amava e che era in grado di trasformarsi in una volpe. La peculiarità di questo racconto è che, tutte le volte, il finale era diverso perché, come vi ho detto prima, in questa realtà creata dalla Garber, le storie sono esseri vivi che respirano, mutano e sono in costante evoluzione.
La cosa che mi lascia più distrutta è che sono fermamente convinta che questo racconto sia un punto cardine della storia, ma in questo primo libro la situazione non si risolve e io sono disperata.
Tornando alla trama degli eventi scatenanti del romanzo, Evangeline ha un sogno: sposare Luc, il ragazzo di cui si è innamorata e che l'ha aiutata a non annegare nella disperazione dopo la morte del padre.
Il problema è che il ragazzo non propone il matrimonio a lei, ma alla sorellastra Marisol. Evangeline, in buona fede, è convinta che la sorella non possa essere la colpevole e riversa tutte le colpe sulla matrigna. Convinta che Luc sia stato colpito da un sortilegio, si reca nella chiesa del Principe dei Cuori per farsi aiutare a liberare il suo amato, ma rimane incastrata in un patto con il Fato, anche se era a conoscenza delle uniche tre regole che regolavano il rapporto con quegli esseri sovrannaturali:
"Prometti sempre meno di quello che puoi dare, perché i Fati prendono sempre di più. Non stringere patti con più di un Fato alla volta e, soprattutto, non innamorarti mai di un Fato."
Questo patto prevede che Evangeline debba baciare tre persone a scelta del Principe, in un qualsiasi momento scelto da lui stesso, in cambio Jacks, come vuole farsi chiamare il Principe di Cuori, impedirà il matrimonio tra la cugina e Luc. L'unico problema è che per impedirlo, trasforma tutti gli invitati e gli sposi in statue di pietra. Evangeline, che crede che ogni storia ho la possibilità di possedere infiniti finali, si sacrifica per tutte le persone oramai di pietra e prende il loro posto, nella speranza di trovare un finale migliore per la sua di storia.
Quando si risveglia Rossella (protagonista dei primi due libri della saga di Caraval) è Imperatrice e tutti i Fati sono stati esiliati e, dopo un'incontro con la governante novella, Evangeline fugge da quella che è sempre stata casa sua e dalla nuova popolarità, guadagnata per essersi sacrificata per liberare dalla pietra tutti gli invitati del matrimonio, e parte alla volta del Magnifico Nord, per incontrare il Principe che deve prendere moglie.
Al suo arrivo, si trova immersa nelle storie e nelle leggende che sua madre le ha sempre raccontato, ma soprattutto spera di essere fuggita al suo debito con il Principe di Cuori. Logicamente la Garber non poteva lasciarla tranquilla e beata, quindi eccoti lì Jacks che inizia a tormentarla, aiutarla e soprattutto a chiamarla Little Fox. Non si capisce bene se lo intende come un nomignolo affettuoso o più come una minaccia e un rimarcare la sua posizione di Fato a cui Evangeline deve un debito.
Ora, non approfondirò ulteriormente su ciò che succede dopo i primi capitoli che vi ho raccontato sopra, ma posso dirvi che si tratta di un incastro di doppi giochi e misteri. All'inizio e fino alla fine odierete Jacks, ma io sono qui, con il prosciutto sugli occhi, per dirvi che non è un personaggio da odiare, anzi è ammirevole come mantenga sempre la sua linea di pensiero, ma soprattutto gli occhi piantati sulla linea del traguardo. Poi, lo ammetto, amo un bel personaggio che non si riesce a capire quale delle parti in causa abbia fatto sua.
Evangeline, invece, è una ragazza che ha un'etica molto spiccata. Crede che ci siano delle azioni più giuste e che siano quelle da compiere e delle azioni più sbagliate. Inoltre, non si può fare altro se non amare un personaggio che crede che ognuno ha infiniti finali per la propria storia e che non resti altro da fare se non sceglierne uno. Praticamente Evangeline è la mental coach che tutti noi meriteremmo nella vita.
Ci tengo, alla fine di questa recensione, a dirvi di fare attenzione ad alcuni piccoli dettagli che si colgono all'inizio del libro e che generalmente sono sparsi in tutto il romanzo, perché credo siano un'anticipazione di tutto ciò che deve venire nel secondo libro. Su questo aspetto, la Garber parte proprio dalle prime pagine per iniziare a fare foreshadowing sul seguito. Ho amato questa cosa? Logicamente sì.
In conclusione: vi consiglio questo libro? Certamente! Ad occhi chiusi. è intricato, ma veloce da leggere e i personaggi sono adorabili (anche se odiosi). Vi dico solo che, nei cartacei (perché solitamente leggo su e-book e, se mi convincono, compro poi la copia materiale) faccio quello che NON può essere definito annotare, ma metto un post-it sulle pagine che hanno frasi che mi hanno colpita, fatta ridere o intenerire e questo libro è pieno di post-it.
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